Uno dei grossi problemi per chi gestisce un blog o un sito molto corposo è costituito dalla paginazione.

La paginazione rappresenta la lista di pagine che contengono i risultati per esempio di un tag o di una categoria.

La corretta gestione della paginazione consente di evitare i 3 problemi più comuni ovvero:

- contenuti duplicati: Le paginazioni rappresentano la principale fonte di pagine con contenuto duplicato in quanto tendono a riproporre quanto già esiste per esempio nella homepage, nelle pagine di categorie, in archivio oppure nelle pagine dei tag.

- thin content: La scorretta suddivisione della paginazione potrebbe creare centinaia di pagine relativamente inutili o infarcite di contenuti ormai obsoleti, duplicati, di scarsa rilevanza.

- problemi di indicizzazione: ricorda sempre che per ogni sito, in base al suo potenziale, Google accetterà di posizionare un numero costante di elementi. Sprecare cartucce per pagine di scarsa rilevanza potrebbe indicidere negativamente sul risultato finale.

Prima di trattare a livello Seo tecnico la questione della paginazione, dobbiamo fare un passo indietro e individuare prima di tutto la corretta suddivisione strategica dei contenuti.

Inoltre, dobbiamo prendere in esame il tipo di contenuti e valutare se conviene o meno tenerli operativi.

Categorie e sottocategorie

In primo luogo, in base al tipo di contenuto, alla loro importanza e alla loro effettiva validità temporale, dovremmo sviluppare un sistema di categorie e sottocategorie che consenta di suddividere al meglio i nostri contenuti.

La suddivisione in categorie e sottocategorie consente di raggruppare i contenuti per ambito omogeneo, potendo cosi suddividere i contenuti per tema.

Questo permette già una prima frammentazione degli indici e consentirà di ridurre di fatto la paginazione, potendo cosi segmentare al meglio i contenuti e renderli non solo più facilmente fruibili dai nostri lettori, ma anche più graditi allo spider.

In base al tipo di contenuto possiamo strutturare la nostra gerarchia di contenuti in base a:

- macrocategorie
- sottocategorie
- date temporali
- aree geografiche.

Non esiste una regola di base perchè si tratta di scegliere la migliore strategia in base al settore, al tipo di contenuto e alla frequenza di scrittura.

Se si tratta per esempio di un sito aziendale dove sappiamo che avremo un numero molto limitato di post, potremmo utilizzare una singola categoria oppure limitarci a suddividerla in 2, per esempio news e offerte.

Attenzione a non segmentare eccessivamente le categorie se poi il flusso editoriale non giustifica il tutto.

Avere 100 elementi tra categorie e sottocategorie quando magari scriveremo 10 post all'anno, non ha alcun senso.


Contenuti a breve, media e lunga durata

Una seconda analisi deve riguardare il tipo di contenuto che andremo ad inserire.

Dobbiamo valutare il tipo di contenuto in base alla sua potenziale longevità di funzionamento, suddividendo i contenuti in :

- contenuti a breve durata, ovvero fino ad una settimana indicativa.Sono solitamente contenuti ripetitivi e di scarso valore editoriale.
Caso tipico: una offerta promozionale, un avviso dedicato ai clienti, gli auguri di natale, ecc.

- contenuti a media durata: da 1 settimana a qualche mese;
Caso tipico: notizie, eventi.

- contenuti a lunga durata: da qualche mese all'infinito.
Caso tipico: Solitamente sono contenuti informativi come guide, schede tecniche o cataloghi o contenuti evergreen come interviste o how to.

Il nostro obiettivo sarà quello non solo di far indicizzare e posizionare il maggior numero di contenuti possibili, ma tentare di posizionare quei contenuti che hanno ancora una valenza commerciale o una utilità per i nostri visitatori.

Sarebbe infatti inutile far posizionare una pagina di offerte scadute o addirittura le offerte di anni passati creando cosi una potenziale perdita di conversione.

La corretta impostazione eviterà di lasciare indicizzati e posizionati contenuti ormai obsoleti e al tempo stesso, sostituirli con quelli corretti.

Fatta la distinzione di questi contenuti, possiamo prendere in considerazione di utilizzare per esempio negli articoli a breve durata, l'attributo rel="canonical" per evitare di generare una quantità di contenuto spesso ripetitivo e di scarso valore aggiunto, evitando cosi di creare migliaia di pagine uguali.

Per esempio, se trattiamo di offerte settimanali o mensili, potremmo utilizzare il rel canonical per agganciare le offerte alla stessa pagina equivalente.

Esempio
Offerte di Agosto 2015=> Rel canonical alla pagina Offerte di Agosto
Offerte di Agosto 2014=> Rel canonical alla pagina Offerte di Agosto
Offerte di Agosto 2013=> Rel canonical alla pagina Offerte di Agosto

Offerte di Natale 2015 => Rel canonical alla pagina Offerte di Natale
Offerte di Natale 2014 => Rel canonical alla pagina Offerte di Natale
Offerte di Natale 2013 => Rel canonical alla pagina Offerte di Natale

Questo permette di contenere il numero di pagine relativamente inutili che andrebbero a ingolfare il nostro sito.

Una situazione simile potremmo averla in occasione di categorie che coincidono con eventi ripetitivi. Per esempio

Smau Padova 2015 => Rel canonical alla pagina Smau Padova
Smau Padova 2014 => Rel canonical alla pagina Smau Padova
Smau Padova 2013 => Rel canonical alla pagina Smau Padova

In altre situazioni, potrebbe essere invece necessario agganciare una pagina ancora più generica. In questo caso, per esempio, alla pagina "Smau" generica.


Terminata l'analisi strategica sui contenuti, passiamo ora alla soluzione tecnica per ottenere il massimo risultato

Ecco come fare:

1) Stabilire un numero di risultati per pagina adeguato.

Un numero troppo risicato farebbe esplodere la paginazione cosi come un numero troppo elevato di contenuti renderebbe la pagina pesante e difficile da utilizzare.

Io solitamente sulle pagine di categorie valuto accettabile pubblicare tra i 20 e i 50 contenuti per pagina, a seconda del settore.


Teniamo sempre in considerazione il numero totale di link presenti nella pagina cercando di restare sotto i 100 link per evitare di avere effetti collaterali.

2) Limitare la paginazione

Inutile mettere 150 pagine di risultati perchè andremmo a frammentare in maniera inverosimile tutta la paginazione oltre a creare problemi di considerazione da parte di Google, posizionamento frammentato, posizionamento casuale e scarsa indicizzazione.

In questo caso, prendiamo esempio da Google. Mostriamo le prime 5-10 pagine e poi con il link "Pagine successive", possiamo far scorrere il tutto.

Se abbiamo un numero esagerato di contenuti, valutiamo di limitare la paginazione ad un valore prestabilito oltre il quale i contenuti vengono archiviati.

3) Applicazione dei rel="next" e rel="prev"

Applichiamo sul nostro head, l'indicazione di paginazione ovvero:

< link rel="next" href="Pagina Successiva.html"  />

< link rel="prev" href="Pagina Precedente.html"  />

In alcune situazioni, possiamo invece creare una hub page di categoria con ipotesi di 50 risultati per pagina, utilizzando il canonical nelle sottopagine per reindirizzare Google in maniera corretta.

Esempio

Pagina 1 => link rel="canonical" href="pagina-categoria-completa"
Pagina 2 => link rel="canonical" href="pagina-categoria-completa"
Pagina 3 => link rel="canonical" href="pagina-categoria-completa"

Questa soluzione viene solitamente applicata laddove si utilizzino elementi di navigazione per esempio in Ajax oppure se necessario, per questioni pratiche o di UI, la limitazione a pochi risultati.

 Homepage di categoria:

< link rel="next" href="Pagina-1.html"  />
 
Pagina 1:
< link rel="next" href="Pagina-2.html"  />
< link rel="prev" href="categoria.html"  />
 
Pagina 2:
< link rel="next" href="Pagina-3.html" />
< link rel="prev" href="Pagina-1.html" />


4) Title e description dinamici

Per evitare rischi di duplicazione, potremmo anche dinamicizzare title e description per esempio creando in automatico un set del genere

Title: Nome Categoria | Pagina 1 di 20
Description: Nome Categoria: contenuti inseriti nella categoria X, pagina 1 di 20

Oppure, invece della paginazione, il numero di risultati.

Questo potrebbe aiutarci nel ridurre il tasso di pagine considerate duplicate anche se in ottica di evoluzione degli spider, potrebbe non essere sufficiente.

5) Url bloccati

Un consiglio che vi posso dare per esperienza è di non impostare l'url dinamico in base alla quantità di contenuti.

Vi faccio un esempio di paginazione per indice della query:

categoria-0.html
categoria-10.html
categoria-20.html

Questa scelta viene spesso utilizzata per agganciare lo start della query con uno step fisso.
Il problema nasce quando cambia lo step di pagina.
Se da 10 contenuti per pagina passiamo a 15, ecco che la nostra strutturazione delle pagine diventerebbe cosi:

categoria-0.html
categoria-15.html
categoria-30.html

In questa situazione, ad ogni cambio di paginazione andremmo ad accumulare molte pagine inutili, duplicate o addirittura vuote.

Meglio utilizzare uno standard base ovvero

categoria.html => indica la prima pagina di categoria, con indice a nostra scelta.
categoria-1.html => indica la seconda pagina di categoria, a prescindere dalla quantità di contenuti che andremo ad inserire.

In questo modo possiamo variare la grandezza dei nostri elenchi senza modificare l'url delle pagine.

6) L'opzione Noindex, follow
 
Ci sono situazioni dove potrebbe essere utile applicare la direttiva noindex,follow sulle pagine da non indicizzare.
 
Sono casi molto rari che potrebbe essere applicati per esempio a paginazioni di cataloghi con prodotti non più disponibili e per i quali siamo certi non verranno più riforniti in magazzino.
 
Al tempo stesso, pagine di eventi o situazioni passate, come per esempio meteo, orari di voli e treni, ecc.
 
In questi casi, terminato il loro compito, questi contenuti possono essere archiviati in pagine noindex, ovvero da non far indicizzare a Google.
 
Si tratta comunque di situazioni molto eccezionali.
 
7) Filtri e parametri di ordinamento
 
I parametri di filtro e ordinamento, per esempio ordine alfabetico o dal più recente al meno recente, possono costituire ulteriori duplicazione di pagine che andrebbero a generare ulteriori problemi.
 
Se le nostre paginazioni prevedono questi filtri, possiamo operare in 2 modi:
 
- link rel canonical sulla paginazione, in modo da evitare duplicati alla radice;
- blocco dei parametri da Search Console di Google. 
 
Tra le due soluzioni quella più corretta e sicura è rappresentata dalla prima soluzione, in quanto elimina il problema alla radice. La scelta di escludere un parametro tramite Google Search Console potrebbe creare problemi di gestione soprattutto per utenti meno esperti.

 


Tag e percorsi di indicizzazione

Discorso un pò diverso per la gestione dei tag. Per questo vi rimando al prossimo articolo in quanto la gestione dei tag richiede una logica di approccio molto diversa.

  1. Fabrizio Ventre

    Mi occupo di SEO e Lead Generation. Sono appassionato di tecnologia e innovazione e fondatore di alcune importanti testate hi-tech. Attualmente CoFounder e Seo Manager presso Omniaweb, Cofoudner Tag Padova, Hostplace.

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Commenti

  1. Avatar

    La paginazione è un elemento troppo spesso sottovalutato in ottica seo, non solo per i blog, ma anche per i portali ecommerce, dove i contenuti duplicati possono penalizzare molto le categorie.
    complimenti per l'articolo: chiaro, preciso e puntuale, con ottimi consigli e spunti operativi per mettere a posto qualunque portale.
    ottimo lavoro.

    Rispondi

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